Quest’anno il dossier indifesa ci consegna una drammatica fotografia, quella dei reati perpetrati a danno di minori nel nostro Paese.

Non è soltanto l’aumento in sé a preoccupare, ma, da un’analisi più attenta, il tipo di reati che crescono e il tipo di vittime che ne sono coinvolte.

Il primo elemento che non può non essere evidenziato, è, infatti, il numero: 6248 rappresenta un tragico record. Non era mai stata superata la soglia dei 6.000 casi, eppure nel 2021 questo traguardo, purtroppo è stato raggiunto. Inoltre, se è vero che, l’aumento nel biennio è del ‘solo’ 8%, dal 2014 al 2021 si sfiora il 90% di casi in più. E questo è un dato importante e sensibile.

Se si valutano, poi, le fattispecie di reato che nel biennio sono aumentati, abbiamo i reati di: maltrattamento in famiglia, prostituzione minorile e – soprattutto – violenza sessuale aggravata.

Nel periodo dal 2004 al 2021 hanno invece registrato un crescendo impressionante, oltre (ancora una volta) ai maltrattamenti in famiglia, reati quali: detenzione di materiale pornografico e pornografia minorile.

Ma chi sono le vittime? Allorquando si considerano i reati a sfondo sessuale, la costante è che le vittime predestinate sono bambine e ragazze.

Questo, peraltro, trova conferma nei dati europei e internazionali che ci ricordano come l’80% delle immagini di abusi online sia relativo a giovanissime di età tra 11 e 13 anni e come il 58% delle adolescenti online abbia subito una forma di violenza (fonte UNFPA Technology facilitated gender based violence. Making all spaces safe, 2021).

In dati sui reati a danno di minori confermano del resto che anche nel 2021 questo triste primato, con il 64% delle vittime femmine.

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Per maggiori informazioni: https://terredeshommes.it/indifesa/