L’allocazione di adeguate risorse all’infanzia e all’adolescenza riveste un’importanza enorme nel garantire ai bambini e agli adolescenti l’effettiva attuazione di tutti i diritti riconosciuti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC). Il Comitato ONU ha manifestato più volte la preoccupazione per il fatto che la CRC non sia applicata, come recita l’art. 4 CRC, «al massimo livello consentito dalle risorse disponibili» (vedi Osservazioni Conclusive del 2003 punto 8 e 9, del 2011 punto 15, del 2019 punto 8).

Nonostante nel corso degli anni siano stati attivati diversi fondi e molteplici misure destinate all’infanzia e all’adolescenza, il Comitato ONU ha sottolineato più volte le criticità dovute alla mancata armonizzazione delle risorse (anche a livello territoriale), alla mancata garanzia di continuità dei fondi e alla scarsa considerazione dell’impatto delle politiche di bilancio sulle persone di età minore.

In questo contesto, il Gruppo CRC cerca di monitorare periodicamente l’ammontare delle risorse allocate per i minori in Italia al fine di riuscire a comprendere se tale stanziamento corrisponda alla massima misura possibile delle risorse disponibili, e verificare che le misure adottate rispettino i diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.

Leggi l’analisi e le raccomandazioni del Gruppo CRC sulle risorse destinate all’infanzia e all’adolescenza in ciascun Rapporto di aggiornamento:

Approfondimento:

  • Il 21 settembre 2007, l’annuale giornata di confronto (Day of General Discussion) organizzata dal Comitato ONU per approfondire uno dei diritti della CRC, è stata dedicata proprio all’art. 4 CRC che espressamente prevede che nel caso di diritti economici, sociali e culturali gli Stati debbano adottare tutti i provvedimenti necessari per attuare i diritti riconosciuti nella Convenzione al massimo consentito dalle risorse disponibili. Consulta le conclusioni della giornata.

 

 

  • In occasione del 30° anniversario dalla ratifica della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) in Italia, avvenuta il 27 maggio 1991 con la Legge 176/1991, il Gruppo CRC ha pubblicato un documento di monitoraggio dedicato al tema delle risorse per l’infanzia e l’adolescenza:I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – Le risorse dedicate all’infanzia e l’adolescenza in Italia” .L’allocazione di adeguate risorse riveste un’importanza enorme nel garantire a tutti i bambini e a tutti gli adolescenti l’effettiva attuazione dei diritti loro riconosciuti dalla CRC ed il Comitato ONU ha manifestato più volte la preoccupazione per il fatto che la CRC in Italia non sia applicata al massimo livello consentito dalle risorse disponibili.Con questo Dossier il Gruppo CRC ha l’ambizione di stimolare l’avvio di una riflessione tra le istituzioni competenti ad ogni livello di governo affinché assumano un impegno in tema di investimenti, monitoraggio e valutazione di impatto dei fondi pubblici sulle persone di minore età.

Si vedano inoltre i seguenti paragrafi:

Le politiche sociali per l’infanzia e l’adolescenza

Glossario:

Fondo Nazionale Infanzia: istituito nel 1997 (art. 1 Legge 285/1997), era finalizzato alla realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell’infanzia e dell’adolescenza, privilegiando l’ambiente ad esse più confacente ovvero la famiglia naturale, adottiva o affidataria, in attuazione dei principi della CRC.

Con l’entrata in vigore della Legge 328/2000, i fondi per l’infanzia sono confluiti in un unico Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (art. 20 comma 8 Legge 328/2000). Si tratta di un Fondo indistinto, ovvero senza quote dedicate all’infanzia e all’adolescenza. Soltanto 15 c.d. città riservatarie hanno mantenuto i fondi espressamente dedicati all’infanzia. Le c.d. città riservatarie ex art. 2 Legge 285/1997 sono: Venezia, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Catania, Palermo e Cagliari.

L’Istituto degli Innocenti si occupa dell’attività di analisi sulla legge 285/1997, con l’obiettivo di approfondire e interpretare le linee di tendenza nella programmazione per l’infanzia e l’adolescenza a livello locale e a valutare i progetti e i relativi processi di attuazione sul territorio (Monitoraggio 285).