Il 7 maggio si è svolta ad Ancona, presso la Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, la a Presentazione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione”, pubblicato dal Gruppo CRC a dicembre 2024.

Questo momento è stato avviato dai saluti istituzionali del Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, seguito dal saluto del Preside della Facoltà di Economia e della  Delegata di Ateneo alle Pari Opportunità, che hanno evidenziato la rilevanza dell’evento, in quanto la tutela delle persone di minore età deve costituire la base dello sviluppo di qualsiasi paese sia dal punto di vista sociale che culturale ed economico, e sottolineato l’importanza di raccogliere e analizzare i dati che possono guidare le istituzioni ad ogni livello ad implementare politiche orientate proprio a questo obiettivo.

Il Rapporto è stato presentato sia con riferimento ai dati nazionali,  da parte di Laura Trucchia del Coordinamento Genitori Democratici, associazione che si è occupata dell’organizzazione dell’evento nella regione Marche per conto del Gruppo CRC, sia nel dettaglio dei dati relativi alla Regione Marche grazie agli interventi di Serena Pigliapoco dell’associazione l’Africa Chiama e di Marzia Mattioli di Legambiente, per poi dare inizio alla discussione con l’intervento dell’Assessora alla Cultura, Istruzione, Sport, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Marche.

L’Assessora ha evidenziato il valore della lettura precisando che la Regione Marche è tra le poche regioni ad essersi dotata di una legge dedicata che sostiene – tra gli altri – il progetto “Nati per Leggere” e il rafforzamento del sistema bibliotecario regionale, mentre i dati confortanti sullo sport testimoniano sia quanto lo  sport sia percepito come uno strumento educativo fondamentale, sia l’impegno  della Regione che ha attivato numerosi interventi, tra cui i “voucher sport”, rivolti a bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni. Quanto ai servizi per la prima infanzia, la Regione Marche ha deciso di aumentare la quota di cofinanziamento del Fondo nazionale per lo 0-6, portandola dal 25% al 35%, ed ha quintuplicato le risorse per l’istruzione. Per promuovere una maggiore partecipazione dei giovani e delle giovani alla vita culturale (i dati mostrano che pochi visitano musei o partecipano a spettacoli ed eventi culturali) la Regione ha promosso un progetto che mette in dialogo giovani e cultura: “TRAMA – L’arte racconta le Marche”, destinato a realtà giovanili, culturali e scolastiche.

In conclusione, l’Assessora ha sottolineato che la lettura dei dati contenuti nel Rapporto conferma che cultura, sport, istruzione e pari opportunità non sono settori a sé stanti, ma componenti fondamentali di una visione integrata, che mette al centro il benessere e lo sviluppo delle bambine, dei bambini e degli adolescenti: è necessario mantenere un’ottica integrata nell’implementazione delle politiche con impegno, ascolto e concretezza.

La parola è passata quindi alla Professoressa Ordinaria di Diritto Civile dell’UNIVPM che ha ricordato come il termine “infante” derivi dal latino “infans”, che significa “muto”, “che non può parlare”: l’etimologia di questo termine è particolarmente interessante proprio perché stimola a interrogarsi su come poter “dare voce” all’infanzia, in modo da tutelarne i diritti.

In questo senso un ruolo chiave è svolto sicuramente dal diritto all’ascolto del minore che andrebbe inteso in stretta connessione con il suo superiore interesse in ogni ambito del diritto e della vita sociale, fin dalla nascita: il diritto all’ascolto, che può essere declinato in molti modi a seconda del livello di maturità raggiunto dal minore, è fondamentale per riempire di contenuto l’interesse del minore, che altrimenti rischia di risultare, a seconda dei casi, un concetto vuoto o dai confini labili e incerti così da venir riempito di contenuti che non gli sono propri.

L’intervento della Consigliera e Componente della Commissione Permanente Affari Istituzionali, Cultura, Istruzione, Programmazione e Bilancio della Regione Marche si è soffermato innanzitutto sui segnali incoraggianti, che meritano di essere valorizzati dalla Regione Marche, ma poi sui dati critici che non possono essere ignorati: il Consiglio Regionale ha il compito di trasformare questi dati in azioni di governo potenziando i servizi territoriali per l’infanzia e l’adolescenza, investendo in educazione e cultura, garantendo la piena attuazione dei diritti sanciti dalla Convenzione ONU, valorizzando con decisione l’ascolto degli adolescenti che non può essere un atto formale o episodico, ma deve diventare metodo, abitudine, strumento di partecipazione. Condividere questo Rapporto con gli/le adolescenti, raccogliere le loro osservazioni, coinvolgerli nella costruzione delle politiche che li riguardano: questo è il passo in più che la Regione è chiamata a fare e in questo impegno comune, non si può dimenticare il valore dell’inclusione e dell’uguaglianza. Viviamo in una società sempre più plurale: diverse culture, storie, tradizioni si incontrano ed è necessario garantire che ogni bambino e ogni adolescente cresca in un ambiente che promuove il rispetto reciproco, la convivenza pacifica e l’educazione alla cittadinanza attiva. Iniziative di Formazione e Promozione per Adolescenti nella Regione Marche sono state avviate nel periodo 2020-2025, sono stati inoltre avviati progetti di educazione alla legalità e contrasto alla violenza di genere: è necessario proseguire in questo cammino ed è certamente necessario lavorare insieme – istituzioni, famiglie, scuole, terzo settore – per costruire una Regione Marche che posizioni davvero i diritti dei bambini e degli adolescenti al centro.

Il Garante Regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Marche si è detto molto preoccupato per alcuni dei dati che emergono dal Rapporto ed in particolare si è soffermato sul tema del digitale.

Come non mettere in relazione il dato dell’uso problematico dei social media con le difficoltà relazionali che affliggono infanzia e adolescenza, con i dati relativi a cyberbullismo, con i dati relativi a ricoveri per dipendenza da tecnologia e disturbi del comportamento? Molto importanti potrebbero essere i patti digitali, da implementare e calibrare a seconda delle età.

Infine, le percentuali relative alla dipendenza da fumo, che si sommano a quelle relative al consumo di alcoolici, indicano senza dubbio un livello preoccupante di disagio giovanile e di allarme per la loro salute: la Regione è chiamata ad alzare il livello delle politiche di prevenzione su questi temi, introducendo soluzioni anche innovative.

La Dirigente Tecnica dell’USR Marche si è soffermata sul ruolo della scuola, che è attore fondamentale in ogni contesto in quanto è chiamato a garantire lo sviluppo dei minorenni.

Per questo deve mantenersi aperta all’ascolto, alla progettazione formativa, al partenariato per mirare in modo efficace a colmare i divari che purtroppo esistono non solo in relazione alle competenze degli studenti e delle studentesse, ma anche riferimento agli aspetti psicologici, comportamentali, affettivi.

Solo in questo modo le disparità che di fatto si riscontrano, che dipendono dall’ambiente sociale, familiare, economico, istituzionale circostante e che condizionano lo sviluppo della personalità dei minori fin dalla nascita, possono essere contrastate e colmate in funzione di una piena realizzazione personale e di una piena cittadinanza.

Infine, la voce delle ragazze e dei ragazzi: Angela Verdecchia, in rappresentanza della Rete degli Studenti Medi ha evidenziato con forza che il diritto allo studio e alla scuola, diritto umano fondamentale, dovrebbe essere considerato una assoluta priorità nella destinazione delle risorse in quanto destinate allo sviluppo delle nuove generazioni del paese e al futuro di ognuno. Assistiamo invece anno dopo anno a tagli e risparmi di spesa che continuano ad essere imposti e causano il ri-dimensionamento scolastico con l’accorpamento di istituti anche nelle aree interne, la permanente carenza di personale docente e ATA, la persistente situazione disastrosa dell’edilizia scolastica, mentre suonano allarmanti i dati in aumento del disagio psicologico e della salute mentale di studenti e studentesse oltre che la crescente insicurezza degli ambienti e degli spazi anche con riferimento all’alternanza scuola-lavoro e ai PCTO.

Gli studenti chiedono che nella definizione delle politiche per la scuola le istituzioni si aprano all’ascolto del loro punto di vista e delle loro richieste, valorizzando il ruolo delle associazioni studentesche e delle Consulte degli studenti in modo da invertire la rotta per destinare alle politiche in favore dei minori e degli adolescenti risorse crescenti e rendere la scuola un luogo realmente accessibile a tutti, sicuro e adeguato al ruolo fondamentale che ricopre per la società.

Sabrina Brizzola, per Acu Gulliver ha sottolineato che la preoccupazione per i tagli riguarda anche gli studenti dell’Università, che vedono aumentare le tasse, i costi della mensa e degli affitti a fronte di meno servizi, con il rischio che i diritti allo studio, alla salute, alla casa, ai trasporti diventino privilegi per pochi.

Servono più risorse e più spazi per i giovani, da quelli di aggregazione a quelli di partecipazione e a quelli di ascolto, in particolare psicologico, per tutti.

Allo stesso appello si è associata Tagwa Elser Mohamedahmed in rappresentanza dell’associazione Communia, per la quale, inoltre, ascolto e partecipazione sono fondamentali anche per una buona integrazione dei cittadini stranieri che vivono, studiano, lavorano nelle Marche.

Attenzione, ascolto, partecipazione, co-progettazione di spazi e luoghi dedicati, inclusione, sviluppo della personalità di ognuno: queste le parole chiave della giornata dedicata ai diritti di bambini, bambine e adolescenti nelle Marche. Alle istituzioni il compito di raccogliere richieste e bisogni e di investire in azioni e progetti in grado di rispondere efficacemente.