L’Italia non è un “paese per bambini”.

Necessario un impegno immediato del Governo a investire nell’infanzia.

Presentato oggi il 7° Rapporto CRC, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora.

Per il terzo anno consecutivo manca il Piano Nazionale Infanzia, l’Osservatorio infanzia e adolescenza non è ancora stato convocato, non sono ancora stati definiti i LEP (Livelli Essenziali delle prestazioni sociali), permane la difficoltà cronica da parte delle istituzioni di “mettere a sistema” le politiche per i minorenni nel nostro Paese, così come continuano ad essere tagliati in modo significativo i fondi dedicati, come è accaduto nell’ultima Legge di Stabilità.

I diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti in Italia restano fortemente segnati da un contesto di difficoltà economica e povertà e purtroppo le cose non sono migliorate rispetto agli anni scorsi.

Queste alcune delle considerazioni emerse durante il lancio del 7° Rapporto CRC, svoltosi a Roma stamattina. Quest’anno hanno lavorato alla stesura dei 51 paragrafi del Rapporto, più di 120 operatori del terzo settore, rappresentanti delle 87 associazioni che fanno parte del Network, attivo ormai dal 2001.

Per la prima volta, il Gruppo CRC ha dedicato un approfondimento trasversale sulla condizione dei bambini nella fascia di età tra gli 0 e i 3 anni, ribadendo l’importanza di investire in questi primi anni di vita al fine di garantire lo sviluppo cognitivo, emotivo, sociale dei bambini, che ha effetti che durano per tutto il corso della vita.

Con la pubblicazione del 7° Rapporto di aggiornamento il Gruppo CRC prosegue il monitoraggio dell’attuazione, nel nostro Paese, della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) e dei suoi Protocolli Opzionali, intrapreso a partire dall’elaborazione del 1° Rapporto Supplementare nel 2001.

Negli oltre dieci anni di lavoro il Gruppo CRC ha pubblicato sette Rapporti di aggiornamento annuale e due Rapporti Supplementari che sono stati inviati al Comitato ONU per contribuire insieme al Rapporto governativo all’analisi dello stato di attuazione della Convenzione in Italia. La pubblicazione annuale testimonia la costanza e l’impegno assunto dalle associazioni nel garantire un aggiornamento puntuale e costante dell’attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti nel nostro Paese, anche quando i diversi livelli istituzionali non sono sempre riusciti a mantenere i diritti dell’infanzia al centro dell’agenda politica.

Attraverso le 145 raccomandazioni poste alla fine di ogni paragrafo, le 87 associazioni del Gruppo CRC si rivolgono ai rappresentanti del nuovo Governo e ai parlamentari, nonché agli Enti Locali auspicando che ogni istituzione possa, nel proprio ambito di intervento, cogliere l’importanza e l’urgenza delle criticità sollevate ed adoperarsi al fine di risolverle.

A cura del Coordinamento del Gruppo CRC