Il Comitato ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel Commento Generale n. 5 ribadisce che gli Stati parte della CRC devono intraprendere nell’ambito della cooperazione internazionale tutte le misure necessarie al rispetto, alla protezione e alla piena realizzazione dei diritti delle persone di età minore, così come specificato anche nello Statuto delle NU in cui gli Stati membri si impegnano ad agire con spirito cooperativo “al fine di creare le condizioni di stabilità e di benessere che sono necessarie per avere rapporti pacifici ed amichevoli fra le nazioni, basate sul rispetto del principio dell’uguaglianza dei diritti dell’autodecisione dei popoli”. Ciò significa che non è sufficiente ottemperare agli obblighi internazionali solo da un punto di vista interno, per raggiungere gli obiettivi della CRC, ma che, in qualsiasi situazione si trovi, lo Stato non può venir meno a tutte quelle attività che coinvolgono interventi in Paesi terzi. Nelle azioni di cooperazione internazionale, la priorità nelle strategie politiche e negli impegni finanziari deve essere quindi quella di utilizzare il massimo delle risorse disponibili, come previsto dall’art. 4 della CRC.

La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Difensori dei diritti umani del 1999 e numerose normative a livello europeo riportano nuovamente all’attenzione l’importante ruolo della cooperazione internazionale e l’apprezzabile lavoro di individui, gruppi e associazioni nel contribuire all’effettiva eliminazione di tutte le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali dei popoli e degli individui.

A completamento di questo quadro normativo, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rilancia l’importanza della cooperazione internazionale per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone di età minore – in ogni Paese – all’articolo 4, in base al quale vanno adottate “tutte le misure necessarie nel quadro della cooperazione internazionale per realizzare i diritti contenuti nella Convenzione”. Il rispetto dei diritti dei minori deve essere una priorità assoluta negli accordi di cooperazione internazionale sottoscritti con i paesi in via di sviluppo e tutti i paesi membri della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza devono impegnarsi per aumentare il supporto fornito alle organizzazioni internazionali che tutelano i bambini, le bambine e gli adolescenti.

In Italia, il Gruppo CRC monitora, in particolare, l’ammontare delle risorse dedicate a progetti di cooperazione allo sviluppo destinati all’infanzia sulla base dei dati forniti dal Ministero degli Affari Esteri-Direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (MAE-DCS) e nel corso dei vari Rapporti ha formulato le proprie osservazioni in merito alla qualità di tali programmi. In alcuni Rapporti un’attenzione specifica è stata dedicata alla cooperazione decentrata, valorizzata dall’Agenda ONU 2030.

Leggi l’analisi e le raccomandazioni del Gruppo CRC sulle risorse per l’infanzia e l’adolescenza nella cooperazione internazionale in ciascun Rapporto di aggiornamento:

Approfondimento:

Il 21 settembre 2007, l’annuale giornata di confronto (Day of General Discussion) organizzata dal Comitato ONU per approfondire uno dei diritti della CRC, è stata dedicata proprio all’art. 4 CRC Resources for Rights of the Child – Responsibility of States. Investments for the Implementation of Economic, Social and Cultural Rights of Children and International Cooperation.

Il Gruppo CRC ha partecipato al Day of General Discussion con una delegazione e inviando un contributo scritto tratto dal 3° Rapporto CRC.

Leggi il contributo del Gruppo CRC al Day of General Discussion 2007 (in italiano, in inglese).

Consulta le conclusioni della giornata.

 

Documenti e siti internet di riferimento sull’argomento: